7. Caponatina di Melanzane della Mac

La caponata di melanzane e' uno dei piatti siciliani piu' conosciuti in italia, nonostante ci siano diverse versioni, quella classica e palermitana richiede principalmente melanzane.

La ricetta non e' per nulla elaborata, pero' vi serviranno un paio d'ore per prepararla e poi farla riposare preferibilmente tutta la notte (anche un po' di piu'). La potete conservare in frigo anche per i giorni successivi e mangiarla fredda.

Gli ingredienti necesari sono 2 melanzane, sedano, cipolla bianca, pomodori pelati, olive verdi , zucchero e aceto bianco.
Se siete fortunati, troverete le olive siciliane di Jamie, l'importante e che comunque siano olive col nocciolo.






Prima di iniziare la cottura, bisogna tagliare a dadi le melanzane e metterle col sale grosso in uno scolapasta per almeno mezz'ora. La ricetta palermitana vuole che le melanzane siano tagliate a grossi pezzettoni, io preferisco a dadini. Coprire lo scolapasta con un coperchio e ricordatevi di mettere un piatto fondo sotto cosi' da raccogliere il liquido che rilasciano le melanzane.


Quando le melanzane sono pronte, risciacquatele sotto acqua corrente in modo da togliere il sale in eccesso.


Prendete una casseruola capiente e lasciate rosolare  in olio d'oliva per circa 5 minuti la cipolla tagliata a listarelle.






Pulite il sedano e mettetelo a bollire per 5 minuti in un pentolino.

 Nel frattempo prendete un padellino, e riscaldate dell'olio di oliva, riempitelo di uno strato di melanzane e coloratele a fuoco medio.

Quando le melanzane hanno preso colore versatele nel tegame con la cipolla, riversare un po' di olio di oliva nel padellino e ripetere l'operazione con le altre melanzane.




Quando avrete finito di aggiungere le melanzane, aggiungete il sedano tagliano a pezzettoni, poi le olive e infine i pomodori a pezzetti. 

Coprite e lasciar cuocere a fuoco minimo per almeno 30 minuti senza mescolare.

Poi mescolate leggermente e lasciar cuocere altri 15 minuti, poi spegnere il fuoco.

Aggiungere qualche cucchiaino di zucchero e circa mezzo bicchiere di aceto bianco.
Coprire e lasciarla riposare possibilmente tutta la notte.
Opzionale potete aggiungere pinoli, capperi, pepe nero  e basilico.
Come dico sempre, ci sono molte varianti della caponata e ogni citta' della sicilia ha una tradizione diversa, comunque questa e' la mia versione, chiamatela come vi pare 'sempre caponata e' ' :-)

Buon Appetito

Maria Angela

6. Fagottini ripieni




Iniziamo la lunga lista delle ricette speciali (o forse no... ).
I fagottini ripieni sono una di quelle ricette che mia mamma faceva per le occasioni speciali, e quindi in occasione della prima visita della mia nuova nipotina serviva una ricetta per le occasioni.

I fagottini sono un piatto che fa' felici tutti, sia i vegetariani che gli amanti di carne, e possono essere serviti sia in bianco con la besciamella che con un sughetto semplice. Possono essere preparati anche il giorno prima se avete tanti ospiti e messi in forno solo alla fine, quindi anche se richiedono almeno 2 ore per essere preparati, potete dividere la procedura in piu' steps.

Iniziamo dalla descrizione del piatto, i fagottini ripieni non sono altro che delle crepes ripiene con ricotta e spinaci, oppure carne e mozzarella, passati al forno per colorare e conditi con besciamella o sugo.

Per preparare le crepes potete utilizzare una qualsiasi ricetta, l'importante e' che non siano troppo sottili altrimenti non mantengono il condimento interno.
In genere usate un uovo a persona, io in questa ricetta ho usato 6 uova per circa 23 crepes.
Frullate le uova intere, con circa 400 ml di latte , e aggiungete a cucchiaiate 450 gr di farina 00, 1 cucchiaio di olio e un pizzico di sale.


Se le uova sono piccole usate un po' piu' di latte, l'impasto deve essere abbastanza liquido.

Lavorate qualche minuto con la frusta fino ad ottenere un impasto omogeneo, e' importante aggiungere la farina un cucchiaio alla volta in modo da evitare i grumi. Il risultato finale sara' simile a quello nella foto a destra.



Per cuocere le crepes io uso una padella antiaderente, su cui passo un tovagliolo di carta imbevuto di olio di oliva soltanto all'inizio, poi vi serve un colino grande e una spatola.
Quando la padella e' calda, mettete il fuoco a minimo e versate poco piu' di mezzo colino di impasto , spalmandolo col colino e muovendo la padella in modo che si spalma bene. Le crepes non devono essere grandi, altrimenti i fagottini saranno troppo pieni di condimento. Dopo pochi secondi (meno di un minuto) la crepes solidifica anche si sopra. A questo punto potete girarla con la spatola e tenerla qualche secondo sul fuoco.
Le crepes non devono colorasi, devono rimanere bianche perche' poi vanno in forno.
Ripetete l'operazione fino a quando finite l'impasto. Le crepes possono essere preparate anche la sera prima e impilate tranquillamente in un piatto.

Iniziamo adesso a preparare i ripieni e i condimenti.
Per fare il ripieno con ricotta e spinaci, spadellare circa 300 gr di spinaci in padella con un filo d'olio. Quando sono pronti, versarli in una ciotola e farli raffreddare. Allo stesso modo con un filo d'olio e un po' di cipolla, cuocete per circa 20 minuti il macinato (circa 400 grammi) e fatelo raffreddare in una ciotola.

Aggiungete agli spinaci circa 250gr di ricotta, un paio di cucchiai di parmigiano, sale, pepe, noce moscata e mozzarella a dadini. Io ho usato delle scamorzine appena arrivate direttamente dall'italia al posto della mozzarella, ma potete anche usare del formaggio tipo emmental o gruviera. Similmente nella ciotola con la carne aggiungete parmiggiano, sale pepe e mozzarella (o scamorza).

Preparate la besciamella (che servira' anche dentro l'impasto dei ripieni). Io uso una ricetta con ingredienti ad occhio . Se siete in italia, potete anche comprarla se non avete voglia di prepararla in casa.  Comunque se volete cimentarvi, basta mettere in un pentolino circa 25 gr. di burro e farlo sciogliere a fuoco minimo, aggiungere un paio di cucchiai di farina 00 , e girare con un cucchiaio di legno. Quando il composto ha preso colore (sempre mantenere il fornello a minimo), aggiungere circa due bicchieri di latte tiepido, noce moscata, sale e pepe nero. Girare fino a quando la besciamella non diventa densa. Per evitare i grumi potete usare un frustino. In un altro pentolino preparate un po' di sugo semplice, soffriggete in un po' di olio di oliva della cipolla e aggiungete la passata di pomodoro, a minimo farla cuocere per circa 20 minuti.

Quando la besciamella e' tiepida, aggiungete circa 4 cucchiai di bessciamella in ogni ciotola dei ripieni.

A questo punto avete gia' pronte le crepes, i due ripieni e le due salse.

Vi servono anche degli stuzzichini (ne serviranno due per ogni fagottino). Dividete le crepes in due (a me sono venute 23 crepes).
Per fare i fagottini, versate una cucchiaiata abbondante di ripieno ovalmente sulla crepe.


Alzate prima i lembi del lato con meno ripieno, tenendo le ali con il pollice e il medio. Con l'indice prendere il terzo lembo e inserirlo tra i due chiusi prima. Usare gli stecchini e chiudere il saccottino come una spilla, da entrambi i lati.

Ripetete l'operazione fino a finire le crepes, e distribuitele su una teglia coperta da carta forno. Per sfruttare il ripieno che vi rimane , aggiungete delle uova e fate delle frittatine gustose.



Mettete la teglia nel forno preriscaldato a 220 gradi, servono appena 10 minuti o comunque fino a colorare i fagottini. Nel frattempo riscaldate il sugo e la besciamella.
Non servire nei piatti! Ma lasciate ai vostri ospiti la possibilita' di scegliere i fagottini e la salsa preferita. Quindi portate a tavola la teglia con i fagottini e entrambi i pentolini con la besciamella e il sugo caldi (ricordando a tutti di togliere gli stuzzichini :-) )



Buon Appetito! 

Maria Angela



5. Arancine al ragu'

Per festeggiare la prima visita nella nuova casa, ho deciso di rendere onore alla cucina sicula e preparare le arancine di carne.
Nonostante si pensi che sia una ricetta complicata, in realta' e' solo lunga, ma di complicato c'e' veramente poco.








Per prima cosa si mette in una tazzina acqua e zafferano, io poi faccio riscaldare l'acqua al microonde per 1 minuto e copro la tazzina col suo piattino per una mezz'oretta. La quantita' di zafferano da usare dipende dal vostro gusto, a me piace abbondante, ma potete anche limitarlo a qualche pistillo.

In un pentolino si fa' un soffritto di olio e cipolla, oppure se preferite potete usare una noce di burro.
Aggiugere un bicchiere di riso e mezzo bicchiere di vino bianco, un bicchiere di acqua e la tazzina con lo zafferano.

In generale per ogni bicchiere di riso dovete usare il doppio di liquido tra acqua e vino.

Portare l'acqua ad ebolizzione , coprire e tenere a minimo per una decina di minuti, mescolando di tanto in tanto.
Spegnere il fuoco e lasciare riposare sempre coperto per almeno 30 mintuti in modo che il riso diventi abbastanza colloso.
Ricordatevi che non stiamo preparando un risotto quindi non siamo interessati ad avere i chicchi per divisi. Dopo i 30 minuti, scoprire e aggiungere qualche cucchiaio di parmiggiano grattuggiato, amalgamare per bene e aggiungere un tocchetto di burro e ricoprire nuovamente (senza riaccendere il fornello).



A questo punto , lasciamo riposare il riso e iniziamo a preparare il ragu' per arancine. In realta' non e' proprio un ragu' classico perche' deve essere molto asciutto e vanno aggiunti i piselli.
Io di solito uso un padellino, considerate che vi serve poco condimento per ogni arancina quindi un padellino piccolo e due cucchiaiate di macinato vi basteranno.
Soffriggete poca cipolla nel pentolino con olio di oliva e aggiungete il macinato, mezzo bicchiere di vino e a fuoco alto, fatelo evaporare. Quando il vino e' evaporato, aggiungete mezza scatola di pomodoro a pezzetti e i piselli surgelati o freschi (almeno 4 cucchiai).


Mescolate per bene, aggiungete sale e pepe, coprite e lasciate a fuoco medio per circa 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. L'importante e' che alla fine il ragu' sia molto asciutto, e facile da maneggiare.


Ci siamo quasi. Adesso non ci resta che fare le arancine e friggerle, e ovviamente mangiarle.

Preparate tutto l'occorente, perche' come dico sempre, poi andare in giro con le mani sporche a cercare ingredienti per la cucina diventa complicato.

Io di solito prendo due fogli larghi di carta da forno, uno lo uso per lavorarci su e l'altro per appoggiare le arancine finite. Poi vi serve il pentolino col riso e quello col ragu', e infine un piatto fondo con dell'acqua che vi servira' per bagnarvi i palmi durante la lavorazione del riso.
Un cucchiaino da tenere nel ragu' e un cucchiaio grande da tenere nel riso.

Adesso basta fare un po' di magia.
Bagnatevi il palmo della mano sinistra mettendo la mano nel piatto con l'acqua.
Prendete una cucchiaiata abbondante di riso e metteterlo nella mano, formando una conca.
Riempite la conca con uno o due cucchiatini di ragu' (dipende dalla grandezza della vostra mano, a me di solito vengono medio piccole, quindi un cucchiaino di condimento e' abbastanza).
Coprite il condimento con dell'altro riso, bagnatevi la mano destra con l'acqua e chiudete a palla l'arancina.


Spingete quando formate la palla in modo da chiudere bene ed evitare che il ragu' esca. Comunque non preoccupatevi se arriva ai bordi, poi durante la panatura viene tutto sigillato.

Appoggiate le arancine formate nel secondo foglio di carta forno e mentre riposano inziate a preparare gli ingredienti per la panatura.

Preparate tre piatti: uno con una pastella fatta di acqua e farina, uno con un uovo sbattuto e uno col pan grattato. Adesso, questa e' forse la parte dove bisogna fare maggior attenzione.
Decidete quale mano usare per cosa, e non mischiate mai la mano che lavora sui liquidi con la mano che lavora sul pan grattato.
Io di solito uso la destra per i liquidi e la sinistra per panare e sistemare.
Dunque la procedura e' semplice, e va eseguita velocemente.
Prendete una palla con la mano destra, passatela prima nell'uovo e poi nella pastella. Scolarla bene prima di metterla nel pan grattato dove la mano sinistra la coprira' e panera' rotolandola nel piatto. Ripetete la procedura due volte se vi piace la doppia panatura.

E' quasi fatta, lasciate riposare le arancine se volete in frigo (per esempio se volete prepararle per il giorno dopo) o semplicemente sul piano di lavoro se volete friggerle la sera.

L'arancina va' consumata calda quindi inziate a friggere alla fine, quando siete pronti per mangiarle.

In un pentolino piccolo mettere dell'olio di semi o di girasole fino a riempire mezzo pentolino.
A fuoco medio portarlo quasi a bollore, verificando con un po' di pan grattato se l'olio e' caldo abbastanza. Quando e' pronto, mettere le arancine e farle dorare, non troppo lentamente altrimenti non rimane croccante. Non serve molto tempo perche' sia il riso che la carne sono gia' cotti, quindi serve soltanto soffriggere la panatura.

Ovviamente usate della carta assorbente dopo aver fritto in modo da asciugare l'olio in eccesso.

Buon Appetito!!!

Maria Angela




4. Spezzatino di maiale con patate al forno



Rieccomi, col natale alle porte e le temperature che si abbassano,  e' ora di sfruttare il forno quasi ogni giorno.

La ricetta di oggi non richiede grandi abilita' culinarie ma abbastanza tempo per marinare e cuocere il piatto.
Non e' un idea originale, ma un mix di varie ricette che ho provato negli anni e che mi permette di cuocere non solo il maiale ma anche il pollo o il tacchino a dadoni.
La ricetta e' divisa in due parti, una prima parte di marinatura con tempo di preparazione molto breve (10 minuti circa) e poi un tempo di riposo di circa 30 minuti. La parte di cottura invece vi richiede poco meno di un'ora (circa 40 minuti di cottura e 10 minuti di riposo). Quindi considerate almeno 1.30 in totale.

Per cominciare vi serve una grande ciotola e circa mezzo kg di maiale (o pollo) a dadoni.
Mi raccomando la grandezza della ciotola, perche' dovete avere abbastanza spazio per il resto dei condimenti.

Aggiungete alla carne un limone spremuto, mezzo bicchiere di vino bianco e un porro o della cipolla bianca a pezzettoni.  Se non vi piace la cipolla potete mettere 2 spicchi d'aglio interi.

Infine aggiungete olio di oliva (mezzo bicchiere circa), e sale grosso quanto basta.
Mescolate per bene fin quando tutta la carne non sia unta.
L'ultima cosa da aggiungere alla fine sono gli aromi:  rosmarino e pepe nero. Se volete un gusto un po' piccante potete anche usare del pepe rosso secco.
Coprite la ciotola, dopo aver amalgamato tutto, usando un coperchio col buco per almeno 30 minuti.



Nel frattempo, pelate e tagliate a cuboni (a pezzoni un po' piu' grandi  della carne) le patate, di solito 2 patate medie a testa. Lasciate le patate in acqua fredda in una ciotola a parte.



Riscaldate il forno a 180° e aspettate che la marinatura sia finita.

Infine mettete tutto su una grande teglia in modo da spianare per bene sia il misto di carne e cipolla che le patate, e' molto importante per avere un piatto ben cotto e croccante che non ci siano sovrapposizioni nella teglia.

Infornate per 40 minuti, girando ogni 15 minuti circa. I tempi di cottura comunque dipendono dal vostro forno quindi fate la prova della patata per essere sicuri della cottura: infilate una forchetta in una patata, se e' cotta la forchetta entrera' senza dover spingere troppo.
Alla fine fate riposare per circa 5 o 10 minuti e impiattatate.




Il miscuglio di vino, limone e rosmarino vi riempira' la casa di un odore intenso e gradevole ma delicato, che anche nelle sere piu' fredde vi riscaldera'.

Per un tocco da chef, o se avete degli ospiti, prima di impiattare frullate i cipollotti con il sugo di cottura in modo da creare una vellutata da metere (circa 2 cucchiai) sulla base di ogni piatto, e poi appoggiate delicatamente le patate e la carne sopra la vellutata.
Oppure (come ho fatto io) create un girasole accostando una patata e un cipollotto, e in centro mettete i pezzettoni di carne e coprite con il sugo di cottura.
Servite in un piatto preferibilmente scuro in modo da ottenere il contrasto tra il chiaro delle patate e le cipolle e il piatto.
Potrete accompagnare il piatto con un insalata di arance o di mele, o comunque qualcosa che bilanci il gusto forte e caldo del maiale e delle patate a forno.




Buon Appetito e Buona Domenica!!!

Maria Angela



I am back!

Dopo un paio d'anni di assenza, mi sono ripromessa di scrivere e impegnarmi con un blog di cucina.
Al posto di aprirne uno nuovo, ho deciso di rispolverare il vecchio Britalian Kichen, blog che avevo aperto con Chiara, ma che per motivi logistici e di tempo non siamo mai riuscite a mantenere in vita.

Quindi eccomi che a grande richiesta mi ritrovo nella mia fanstastica e nuova cucina in Essex, in una domenica pomeriggio, quando alle 4 e' gia' buio pesto, a scrivere le mie ricette del giorno, per chi volesse leggerle.

Premetto che (per chi non mi conosce) non sono una cuoca ma adoro mangiare.

Cucinare per me e' soltanto una passione e un antistress. Non pretendo di scrivere ricette originali o perfette, o strettamente legate alla tradizione.
Questo blog e' soltanto un ricettario (il mio e non solo), dove provero' a raccogliere storie e ricette semplici o piu' o meno complicate delle mie sere e domeniche passate ai fornelli.

Spero che vi divertiate e soprattuto spero che provate anche voi a seguire le mie ricette nelle vostre cucine, e sara' un po' come cucinare assieme!

3. Tagliatelle al Ragu'


Il pranzo della domenica e' una tradizione che ormai lascia spazio ad altro nelle nostre vite frenetiche. Per me, non avendo praticamente mai tempo durante la settimana per cucinare, il sabato e la domenica mattina sono gli unici giorni in cui riesco a trovare un paio d'ore per sporcare i fornelli.

Erano ormai mesi che non riuscivo a spacchettare la mia Imperia ( per chi non lo sapesse penso che sia la piu' famosa tra le macchine per la pasta fatta in casa). Oggi finalmente sono riuscita a tirarla fuori dalla sua scatolina, pulirla per bene, e creare la magia della pasta fatta in casa.

Devo dire che non e' una ricetta complicata, anzi. Serve solo un po' di tempo, pazienza e soprattutto non avere paura di riempire la cucina di farina.

Ma andiamo per ordine.

La ricetta del giorno e'  "tagliatelle al ragu' ".

Ad essere sinceri, prima di aver vissuto in Emilia per 5 anni, la ricetta delle tagliatelle per me era quella della mia nonna, ovvero farina, acqua e sale. That's it!

La prima volta che mi ritrovai a discutere (ben 13 anni fa) a Bologna, di pasta fatta in casa senza uova, credo che rischiai il linciaggio.
Da allora, per la ricetta della sfoglia mi affido al mio caro libro di Alessandra Spisni 'Le ricette de La vecchia scuola Bolognese' , cosi' giusto per non sbagliare e per non rischiare di offendere nessuno...

Dunque la prima cosa da fare, ops mi correggo... la prima cosa che io faccio e mettere su a cuocere il ragu'.
Non mi dilungo troppo su quale sia l'originale e tradizionale ricetta del ragu'. Ne ho trovate e provate mille, seguendo anche i consigli del mio caro amico Bolognese Luchino. Pero' alla fine il ragu' che faccio io e' un po' un mix di idee e tradizione, e diciamolo pure, di adattamenti ai gusti nostri.

Per questo non scrivero' la ricetta del ragu' bolognese, ma semplicemente la ricetta del ragu' di Mac.

In una casseruola mettere olio extra vergine di oliva, mezzo porro e una carota tagliate a listarelle o a dadini. Volendo si puo' usare la cipolla (io preferisco il porro che si scioglie piu' facilmente ed ha un sapore piu' delicato).
Tenere il fuoco al minimo, per qualche minuto, evitando di rosolare o bruciare il porro.


Dopo qualche minuto aggiungo la carne trita, di solito intorno al mezzo kg  e circa mezzo bicchiere di vino bianco fermo. Io oggi avevo in casa del sauvignon blanc, ed ho usato quello, ma potete usare qualsiasi vino bianco, basta che non sia dolce o frizzante.
Quando la carne prende colore e il vino evapora, aggiungo una scatola di pomodori pelati frullati. Se preferite potete usare anche i pomodori a pezzetti. Sale e pepe quanto basta o a vostro gusto.
Opzionale: un pizzico di noce moscata e alloro secco.

Piccola precisazione se vivete in UK: cercate al banco della carne il mince con solo 5% fat, altrimenti il ragu' verra' troppo grasso e difficile da digerire; come pomodoro cercate sempre plum tomatoes della cirio oppure di waitrose, e controllate che non ci siano aggiunte di erbette, o aglio o aromi vari.

A questo punto, mettete il fuoco a minimo e lasciate cuocere per almeno 2 ore, nel frattempo... prepariamo la pasta!

La prima cosa da fare e' ricavarsi dello spazio e tutto l'occorrente per fare la pasta fresca, non e' facile una volta che vi sporcate le mani andare in giro per la cucina alla ricerca degli attrezzi e gli ingredienti.


Quindi ecco la lista delle cose da praparare 
per 600 grammi di tagliatelle:

- 4 uova (lavate)
- 400 grammi di farina bianca, piu' altra farina che vi servira' durante la procedura
-una ciotola media
-un piano di legno per lavorare la pasta, se non lo avete va bene anche se lavorate sul tavolo (dopo averlo pulito ovviamente)
-la macchina per la pasta, o un mattarello di media lunghezza
-stendino per la pasta, o carta forno
-una tovaglia chiara col merletto della nonna (questo ingrediente e' fondamentale per la riuscita della ricetta)
La prima regola della sfoglia fatta in casa e' creare una fontana con la farina sulla spianatoia, mettere le 4 uova e girare piano con la forchetta, girando solo in centro per amalgamare la farina pian piano, cercando di non far uscire dal 'vulcano' le uova.
Ecco la prima variante di Mac, dopo vari tentativi, non sono mai riuscita a non fare uscire le uova dalla fontana, allora uso una ciotola, in cui riproduco una fontana, e aggiungo le uova e un pizzico di sale, usando una forchetta cerco di non mischiare tutto insieme il composto ma pian piano partendo dal centro.
Lo so che la tradizione impone diversamente, ma il risultato finale e' lo stesso... Quando le uova e la farina sono un composto misto, lo verso nella spianatoia precendemente infarinata.
Nota: ricordatevi di tenere sempre un pugno abbondante di farina nell'angolo della tavola di legno, vi servira' sia durante l'impasto che dopo.
La parte piu' difficile adesso e' impastare la pasta. Per i non esperti (in cui io mi includo a pieno titolo) bisogna lavorare la pasta per almeno 10-15 minuti.
Lavorare vuol dire energeticamente spingere con i palmi cercando di raccogliere tutto l'impasto e la farina fino a quando avrete una palla di pasta ben amalgamata e scoppiettante.
C'e una frase che riporto dal libro delle ricette della vecchia scuola bolognese:
Le vecchie sfogline dicevano che l'impasto e' pronto quando canta, cioe' quando sotto le mani sento lo scoppiettio delle bolle d'aria.
Quando la pasta e' pronta, copritela con della pellicola trasparente, lasciando fuori soltanto un angolino che vi servira' per pulire la macchina della pasta.
Per pulire la macchina dovrete passare questo angolo di pasta nella macchina e farla girare a vari livelli di sfoglia piu' volte.
La pasta si scurira' un po' (mentre pulisce). Questo serve perche' le macchine per pasta non si possono lavare sotto acqua e sapone, rischiate altrimenti di rovinarle completamente.
Dopo aver pulito la macchina siete pronti per la magia!

Tagliate la palla un pezzetto alla volta, per evitare di asciugarla troppo, e il restante lo tenete sempre avvolto nella pellicola.
Prima di mettere la pasta nella macchina, appiattitela con le dita, e poi fatela passare nella macchina ai livelli 1,4 e alla fine 6.
Ad ogni livello, otterete delle liste di pasta piu' o meno lunghe. Io di solito prima di passare al livello piu' sottile le taglio a meta'.
Sistematele nella spianatoia usando la farina, e non sovrapponetele.
Dopo aver passato la pasta nella macchina per l'ultimo livello 6, siete pronti per creare le tagliatelle. Se avete l'aggiunta nella macchina per le tagliatelle, allora dovrete soltanto far passare le liste di sfoglia (infarinate da entrambi i lati) nella macchinetta.
Se non avete il pezzo per le tagliatelle, allora potete arrotolare la sfoglia e tagliarla a liste con il coltello.
Dopo la parte piu' difficile (impastare la pasta), arriva la parte piu' noiosa e per cui serve molta pazienza, ovvero posare la pasta per farla asciugare. Io ho comprato da poco lo stendino per tagliatelle (costa veramente pochissimo e lo trovate in tutti i John Lewis o negozi per la casa), ma fino a poco tempo fa le lasciavo asciugare stendendole su fogli di carta forno infarinati. 
Se come me, avete fatto la folle spesa di comprare lo stendino (ben 14 sterline) , allora con molta pazienza bisogna posare le tagliatelle e dividerle prima che si asciughino tutte attaccate.
Et voila', il gioco e' fatto.
Adesso dovete soltanto ripetere l'operazione di sfogliatura e 'tagliatellatura' fino a quando avrete pasta, e stendere le vostre belle e buone tagliatelle per una mezz'oretta.



Io mi sarei fermata anche qua, ad osservare la mia crezione per ore senza cuocerle. Ma ahime bisogna anche pulire e soprattutto mangiarle!




Se non volete cuocerle tutte in una volta sola, il miglior (mio) metodo per conservarle e congelarle in porzioni singole.
io ho pesato in un piatto 240 gr. per il pranzo e nei sacchetti circa 120 gr.
Ovviamente potete anche fare porzioni diverse, ricordatevi soltanto che una volta congelata non la dovete scongelare. Quando avrete voglia di tagliatelle fatte in casa dovrete prenderle e metterle in acqua bollente direttamente congelate.

Cuocerle come qualsiasi altra pasta (per i non italiani, abbondante acqua salata e mettere la pasta soltanto dopo che l'acqua bolle).
Di solito sono cotte quando vengono a galla, comunque per essere sicuri assaggiatele.

Spero di aver descritto abbastanza nei dettagli tutta la procedura, come dicevo questo non e' un piatto particolarmente complicato da fare, ma se non avete tempo o pazienza allora non verra' buono.

Ma se ci provate con calma e tanta voglia di fare, vi assicuro che alla fine il risultato sara' buonissimo! 



 Buon Appetito e Buona Domenica!!!